La Romania ha registrato la maggiore crescita economica nell’UE nel primo trimestre dell’anno, del 5,6%, rispetto allo stesso periodo del 2016, annuncia l’Eurostat. Per fare un paragone, l’economia dell’eurozona ha avuto una crescita dell’1,7%, mentre, l’UE dell'2%.
Nel primo trimestre dell’anno, la Romania ha registrato una crescita economica del 5,7% rispetto al primo trimestre del 2016, nel contesto in cui per tutto l’anno il governo conta su un avanzo del 5,2%. Il primo trimestre di quest’anno è stato il settimo consecutivo di crescita economica – lo rilevano i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica. Il livello supera il valore, considerato da molti ottimistico, preso in considerazione dall’esecutivo nella costruzione del bilancio di previsione per quest’anno.
La crescita annunciata dall’INS è confermata anche dall’Ufficio Europeo di Statistica, il quale ha reso pubblico che la Romania ha registrato il più significativo avanzo tra gli stati membri dell’UE, con una crescita del PIL del 5,6% per lo stesso periodo.
Il Consiglio Fiscale attira però l’attenzione che la crescita è stata generata in primo luogo dal consumo. Il premier Sorin Grindeanu afferma che questa performance rappresenta una conferma delle misure economiche prese dal governo, ma anche il risultato della fiducia dell’ambiente d’affari nelle misure annunciate per il prossimo periodo. Stando al governo, la crescita economica del primo trimestre è stata anticipata da altri sviluppi positivi nell’economia. Le esportazioni sono ammontati ad un valore massimo storico di 5,7 miliardi di euro a marzo, nei primi quattro mesi dell’anno sono stati creati oltre 100.000 nuovi posti di lavoro stabili, la produzione industriale registra tassi alti di crescita, mentre la disoccupazione è al più basso livello dal 1989. (tr. G.P.)
In occasione della presentazione del rapporto sulla stabilità finanziaria 2017, il vicegovernatore della BCR, Liviu Voinea ritiene che, dal precedente rapporto, la stabilità finanziaria è rimasta robusta in Romania, e i rischi sono calati in intensità e numero, ma si sono diversificati. Inoltre, ha aggiunto che un nuovo rischio è apparso, per ora ridotto, quello di un'impennata dei prezzi sul mercato immobiliare.